Incidente su strada del comune

La Cassazione, con l’ordinanza n. 41749-2021, chiarisce che la conoscenza dello stato dei luoghi e dei lavori comporta un concorso di colpa del danneggiato

IL CASO

Un motociclista, percorrendo la rotatoria di una strada provinciale, perdeva il controllo della propria moto per la presenza sul manto stradale di ghiaia e sabbione – a suo dire non visibili, non prevedibili e non segnalati – e andava a sbattere contro il guard-rail presente sul lato esterno del rondò.

Faceva dunque causa al comune di Pieve Emanuele e alla Città metropolitana di Milano – nel territorio dei quali era situata la strada – per chiedere il risarcimento dei danni subiti a seguito dell’incidente. Continua a leggere

Disturbo riposo notturno danno

La Cassazione, con la sentenza n. 23754/2018, ha precisato i presupposti per il risarcimento del danno causato dai rumori dei vicini

IL CASO

Il giudizio traeva origine dalla domanda proposta al Tribunale di La Spezia da due condomini i quali lamentavano che la realizzazione e l’uso di un secondo bagno da parte dei proprietari di un appartamento confinante provocava immissioni sonore intollerabili derivanti dall’uso frequente, anche notturno, degli scarichi.

Di conseguenza chiedevano al giudice di condannare i vicini all’eliminazione delle citate immissioni ed al risarcimento del danno costituito dal pregiudizio al loro riposo notturno.

Il Tribunale di La Spezia rigettava tuttavia la domanda. Continua a leggere

Social e minori

Dopo la morte della bimba undicenne di Palermo il Garante interviene d’urgenza contro TikTok: come finirà ?

I recenti fatti di cronaca della bimba undicenne di Palermo che, dopo avere ricevuto in regalo un cellulare, è stata trovata dai genitori priva di vita per avere partecipato – così emerge dai primi accertamenti – a una “sfida” estrema lanciata sul social network Tiktok impone di interrogarsi una volta di più – anche alla luce del conseguente provvedimento d’urgenza di “blocco” adottato il 22.2.2021 dal Garante della protezione  dati personali  italiano –  sull’uso, da parte dei minori, dei social networks e sulla sottostante delicata questione del trattamento dei loro dati personali da parte delle società commerciali. Continua a leggere

assegno divorzio

La convivenza stabile deve far venire meno in modo automatico l’assegno di divorzio ?

La Corte di Cassazione ha recentemente deciso di rimettere in discussione il suo consolidato orientamento che aveva equiparato, in materia di assegno divorzile, l’automatica decadenza dal diritto per il coniuge beneficiario che contragga nuove nozze a quello dell’ex coniuge che costituisca una nuova famiglia di fatto stabile.

Assegno divorzile e convivenza stabile si escludono ?

Con l’ordinanza n. 28995/2020, depositata il 17.12.2020, la prima sezione, a seguito del ricorso proposto da una ex moglie che si era vista togliere il diritto all’assegno, ha ritenuto di investire le Sezioni Unite al fine di rimeditare il suo stesso orientamento al quale la Corte d’Appello di Venezia aveva dato applicazione. Continua a leggere

Alzheimer e rette RSA

I costi di ricovero nelle RSA devono essere posti a carico di chi?

Quando una persona affetta dal morbo di Alzheimer ha la necessità di essere ricoverata e assistita in una residenza socioassistenziale per lunghi periodi di degenza – sostanzialmente senza un termine – il malato e la sua famiglia si trovano a affrontare una spesa spesso elevata che si impegnano a sostenere con la firma di cd. “contratti di ospitalità” con le RSA.

Le prestazioni ricevute dal malato hanno in questi casi sia una componente “sanitariasia una componente “assistenziale”: così stando le cose, i relativi costi devono essere sostenuti interamente dal Servizio sanitario nazionale o è legittimo chiedere, e in che misura, una “compartecipazione” economica all’ammalato e ai suoi familiari? Continua a leggere

Foto minori sui social

La sentenza n. 403/2020 del Tribunale di Chieti chiarisce alcuni aspetti rilevanti

Ha suscitato una certa eco la sentenza n. 403/2020 del Tribunale di Chieti con la quale il giudice abruzzese ha condizionato al consenso espresso del figlio diciassettenne di una coppia di coniugi divorziandi la legittimità della pubblicazione di immagini del ragazzo minorenne sui profili social del padre e della madre.

La sentenza citata ha nuovamente puntato i riflettori su una questione che ormai da tempo si è imposta nelle aule di giustizia, soprattutto in sede di regolamentazione delle condizioni personali dei coniugi in fase di separazione personale o di divorzio. Continua a leggere