Linea fissa fuori uso no risarcimento

Per la Cassazione la accertata mancata disponibilità della linea non comporta necessariamente la prova di un danno (sentenza n. 76 del 4.1.2022 )

IL CASO

Un ingegnere F.A. si rivolgeva al Tribunale di Spoleto per chiedere di ordinare in via d’urgenza a TIM S.p.a. e Fastweb S.p.a. l’attivazione del trasferimento, dalla prima alla seconda, della linea di telefonia fissa allo stesso intestata.

Nel contempo chiedeva la liquidazione del risarcimento dei danni che affermava di avere subito, come professionista, a causa della indisponibilità della linea fissa protrattasi per mesi. Continua a leggere

Phishing e diritto al risarcimento

Il Tribunale di Pesaro, con la sentenza  7 settembre 2021, ha condannato la banca alla restituzione di un bonifico non autorizzato

IL CASO

La tesi del correntista

L’intestataria di un conto corrente bancario, che consentiva l’effettuazione di disposizioni di pagamento on-line, contestava alla propria banca di avere dato esecuzione a una richiesta di bonifico di una rilevante somma – dalla stessa non autorizzato e con addebito sul suo conto – in favore di un soggetto sconosciuto.

L’operazione veniva eseguita senza che venisse attivato alcun sistema di alert.

Il correntista si rivolgeva pertanto al Tribunale di Pesaro per vedere accertata la responsabilità contrattuale della banca e per sentirla condannare al pagamento in proprio  favore  della somma addebitata sul suo conto a titolo di risarcimento del danno derivante da un’operazione di bonifico eseguita in assenza di una sua legittima disposizione di pagamento. Continua a leggere

La giurisprudenza di merito interviene, in via d’urgenza, per ridurre i canoni di locazione a un ristoratore rimasto chiuso a causa del lockdown.

IL CASO

Con una ordinanza pronunciata il 24 giugno 2021 il Tribunale di Lecce ha accolto un ricorso in via d’urgenza depositato da un esercente attività di ricezione e ristorazione che chiedeva al giudice di ridurre il canone di locazione del semestre marzo 2021-agosto 2021, per un contratto, e del semestre maggio 2021-ottobre 2021 per un secondo contratto, nella misura del 50%. Continua a leggere

iNDENNITà DI OCCUPAZIONE E CREDITO D'IMPOSTA

L’Agenzia delle Entrate con la Risposta n. 120-2021 ha dichiarato applicabile il credito di imposta anche alle indennità di occupazione in specifici casi

LA VICENDA

La questione era stata sollevata da una società che svolgeva e svolge un’attività di impresa all’interno dei locali di proprietà di un comune italiano in base a un contratto di concessione scaduto il 31 dicembre 2016.

Decideva di rivolgersi alla Agenzia delle Entrate per chiedere se il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda – introdotto dall’art. 28 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 (cd. Decreto Rilancio) e poi ampliato, quanto a periodo di concessione, dal decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. Decreto Ristori) – poteva essere applicato anche all’indennità di occupazione dalla stessa corrisposto al proprietario dei locali, successivamente alla scadenza della concessione, nei mesi di chiusura da lockdown previsti nella normativa stessa. Continua a leggere

Il Tribunale di Milano con una recente sentenza estende a tutte le locazioni commerciali la riduzione prevista dal legislatore ai soli gestori di impianti sportivi

Il Tribunale di Milano, con la recente sentenza n. 4355-2021 – pubblicata il 18 maggio 2021 – ha posto un altro significativo tassello nella costruzione giurisprudenziale del “diritto alla riduzione del canone di locazione” in favore degli esercenti attività economiche – professionali, commerciali o artigianali – con riferimento alle mensilità nelle quali le loro attività sono rimaste chiuse – e quindi improduttive di reddito – per l’obbligatorio rispetto dei vari provvedimenti di lockdown disposti dalle autorità pubbliche per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19. Continua a leggere

vACCINO ANTI COVID-19

Vaccino Covid-19 insufficiente per problemi di produzione da parte dei titolari del brevetto: come consentire una produzione “allargata” ?

Il contingentamento, da parte delle case farmaceutiche detentrici dei brevetti, della produzione dei vaccini anti-Covid 19 a causa di problemi di produzione – o così almeno pare – ha portato nel dibattito pubblico l’argomento della licenza obbligatoria di brevetto da più parti invocata come possibile soluzione per aumentare “esponenzialmente” le dosi disponibili del farmaco e raggiungere quanto prima l’obiettivo di una vaccinazione su vasta scala della popolazione.

Si è tuttavia creata una certa confusione su cosa sia e come operi la concessione di licenze obbligatorie di brevetto. Continua a leggere

Zona rossa Lombardia

Dati per la determinazione della zona di rischio comunicati in modo errato dall’amministrazione competente: gli esercenti rimasti chiusi possono agire con la “nuova” class action?

Sulla stampa nazionale si leggono notizie relative alla ipotesi che i danni economici patiti dai soggetti che hanno dovuto tenere chiusi i propri esercizi commerciali a causa di una erronea classificazione della Lombardia nel mese di gennaio 2021 siano fatti valere, nei confronti dell’ente – regione o stato – che sarà dimostrato essere responsabile dell’errore, con lo strumento della class action civilistica.

Vediamo dunque cosa prevede la legge italiana in tema di “tutela collettiva”. Continua a leggere

Come rimediare alla mancanza di un obbligo di rinegoziazione ?

Lo scoppio dell’epidemia Covid-19 e le conseguenze negative che ne sono seguite – sia per via della crisi economica provocata dal virus sia per i provvedimenti governativi di lockdown a contrasto della diffusione – hanno fatto emergere una grave lacuna del diritto italiano nell’offrire strumenti che consentano di “manutenere” i contratti di durata colpiti da un evento dirompente adattandoli alle mutate, eccezionali e impreviste condizioni del mercato. Continua a leggere

Come i conduttori e i locatori danneggiati dal lockdown possono tutelarsi

L’emergenza Covid-19 ha evidenziato, almeno in parte, l’incapacità dei tradizionali strumenti offerti dal diritto italiano di risolvere questioni cruciali sorte tra le parti di contratti di locazione commerciale o gli affitti d’azienda – che rientrano nella categoria dei contratti di durata a titolo oneroso – al verificarsi di eventi eccezionali e imprevedibili quali i fermi dell’attività – i cosiddetti cd. lockdown – imposti dalle autorità per ragioni di sanità e sicurezza pubbliche.

Negozi chiusi, fatturati crollati e nuovi costi per le riaperture in sicurezza; e i canoni di locazione ? Continua a leggere

Il silenzio può avere valore giuridico di consenso nell’ordinamento italiano ?

Il silenzio, in linea generale, non ha nell’ordinamento italiano il valore giuridico di consenso, sia pure tacito, per la conclusione o la modifica di un contratto sottoscritto dalle parti. Vi sono tuttavia circostanze ricorrendo le quali anche il silenzio assume un preciso significato ed effetto giuridici.

IL SILENZIO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO: CENNI GENERALI

L’art. 1326 del Codice civile prevede infatti che un contratto si concluda quando alla proposta di una parte faccia seguito – senza che siano apportate modifiche al contenuto – l’accettazione dell’altra: la necessità di una proposta e di una accettazione “convergenti” su un medesimo contenuto presuppone quindi che debba esserci l’espressione di un consenso da parte di entrambi i contraenti.

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